Salvi in Commissione Antimafia: si parla di Ercolano, C.A.R.A. e Ciancio

E’ un appuntamento importante quello di oggi in Commissione Parlamentare Antimafia; in seduta aperta, il Procuratore di Catania Giovanni Salvi espone ai membri della Commissione i principali problemi legati alla presenza della mafia sul territorio catanese. Intervista a Claudio Fava. 

I principali argomenti, come racconta a Sud Press l’Onorevole Claudio Fava, Vice Presidente della Commissione, sono cinque : la pericolosità della mafia militare catanese, i rapporti tra mafia, imprenditoria e politica, la vicenda legata al mancato rinnovo del 41bis per Aldo Ercolano, i risvolti delle inchieste sul C.A.R.A. di Mineo ed i procedimenti legati all’editore catanese Mario Ciancio.

“Il Procuratore Salvi – afferma l’Onorevole Fava –  ha prima di tutto voluto porre l’attenzione sulla pericolosità militare della mafia catanese, troppe volte sottovalutata rispetto a quella palermitana, portando ad esempio il recente ritrovamento a Librino di un arsenale prima d’oggi mai visto. Si è confermato inoltre il paradigma che vede Catania centro di un potere mafioso trasversale che tocca imprenditoria e politica”.

“Sulla vicenda legata ad Aldo Ercolano – continua Claudio Fava – il Procuratore ritiene attuale la pericolosità e la caratura criminale del soggetto in questione. Proprio in questi giorni sarà fatta un’interrogazione al Ministro a proprosito”.

“Sul C.A.R.A. non possiamo ancora dire molto, perché come avete visto sono state aperte delle indagini oggi e si stanno valutando i rapporti con la Cosa Nostra catanese”.

“Per quanto riguarda invece Mario Ciancio, sono state esposte le nuove indagini che su richiesta del gip si basano sull’ipotesi di incriminazione per concorso esterno. L’esito ancora è sconosciuto ma verrà rivelato nei prossimi giorni. Sono poi altre due i versanti d’indagine che riguardano Ciancio; prima di tutto il Procuratore ha confermato la scoperta diconti correnti in Svizzera per 40 milioni di euro mai dichiarati, neanche nello scudo fiscale di cui Ciancio si è avvalso, e l’altro versante sulla cessione di diritti televisivi mascherati con ipotesi di evasione. Rimane dunque alta – conclude il deputato catanese -l’attenzione giudiziaria su Mario Ciancio”.

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