Non sono dichiarazioni di qualche consigliere di opposizione ma della Corte dei Conti

ARRETRATEZZA – Se lo Stato non fornisce alla Sicilia “adeguati mezzi finanziari” i 5 milioni di abitanti continueranno a vivere “nell’arretratezza delle proprie vetuste risorse infrastrutturali”, ha sottolineato il procuratore generale Coppola. “Siamo ormai da diverso tempo in una situazione economica drammatica, dai risvolti internazionali e dagli esiti incertissimi – ha aggiunto – e la Sicilia in questo frangente è come il manzoniano vaso di terracotta. Senza adeguati mezzi finanziari i siciliani non potranno sottrarsi alla rassegnazione antica, che si traduce in forza di attrazione mafiosa e clientelare a disposizione dei prepotenti e dei potenti di ieri, di oggi e di sempre”. Senza soldi da Roma la Sicilia “non riuscirà ad affrontare e risolvere da sola i propri molteplici problemi, dei quali la più drammatica manifestazione è rappresentata dalla mancanza di lavoro che determina uno stato di vergognosa semipovertà, che alimenta il triste fenomeno dell’immigrazione”. Per Coppola il governo regionale siciliano “è costretto ad operare con quello che ha, in pratica con i fondi insufficienti del proprio bilancio, cercando di limare le spese dal momento che è molto difficile incrementare le entrate”.

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