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Assolto Cristaudo. Lui ” rincalluzzito” dichiara che si ricandidera’

CATANIA
Processo Iblis, assolto Cristaudo
Raffica di condanne per i capimafia

Sabato 22 Settembre 2012 – 15:56 di Antonio Condorelli
L’ipotesi di concorso esterno con la mafia a carico dell’onorevole Giovanni Cristaudo non ha retto al vaglio del giudice di primo grado. Per il resto, le ipotesi sostenute dalla procura sono state accolte con una vera e propria raffica di condanne: quasi un secolo di carcere agli uomini del clan Santapaola.
CATANIA – Si è concluso con l’assoluzione dell’onorevole Giovanni Cristaudo il troncone del rito abbreviato del processo Iblis, e una raffica di condanne per gli uomini della cupola di Cosa Nostra a Catania.

L’ipotesi di concorso esterno con la mafia a carico dell’onorevole Giovanni Cristaudo non ha retto al vaglio del giudice di primo grado, la configurabilità del sostegno a Cosa Nostra, senza essere associato stabilmente, non è stata intravista, dai giudici, nella legge regionale che ha consentito la realizzazione del centro commerciale Tenutella, “il più grande affare per la mafia- secondo le ipotesi degli inquirenti- degli ultimi 20 anni a Catania”. E se la mafia, attraverso imprenditori compiacenti, affilava i coltelli pensando al grande centro commerciale di S.Giorgio, quella legge regionale per la quale si è battuto Cristaudo, non rappresenta un contributo idoneo a configurare il concorso esterno.

Per il resto, le ipotesi dell’accusa sostenuta dai pm Antonino Fanara, Agata Santonocito, Giuseppe Gennaro, Iole Boscarino e Carmelo Zuccaro sono state accolte con una vera e propria raffica di condanne. E non si tratta di ballerini di terza fila: la sentenza di oggi inchioda i vertici del Clan Santapaola a quasi un secolo di carcere.
Ultima modifica: 22 Settembre ore 16:04

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Mafia&Politica. “Iblis” rito abbreviato: assolto il deputato regionale Giovanni Cristaudo!

22 settembre 2012, 15:51

Giustizia_AMMINISTRATA_IN_NOME_DEL_POPOLOdi iena giudiziaria
Tutte condanne, fra i venti e gli otto anni, e una sola assoluzione, il deputato regionale Giovanni Cristaudo: questa, in sintesi, la sentenza emessa poco fa dal Gip Santino Mirabella in un “troncone”, con rito abbreviato, del procedimento “Iblis”, l’inchiesta su mafia-politica-imprenditoria condotta dai Ros e coordinata dalla Procura della Repubblica di Catania.

Ecco altre posizioni giudicate sui vari capi d’imputazione: Franco Costanzo 20 anni, Mariano Incarbona 8, Alfonso Fiammetta 11 e 4 mesi, Francesco Ilardi 8 anni, Graziano Massimiliano Lo Votrico 8 anni, Francesco Marsiglione 12 anni e otto mesi, Girolamo e Michele Marsiglione 8 anni, Felice Naselli 2 anni e otto mesi, Liborio Oieni 8 anni, Rosario Ragusa 8 anni e 4 mesi, Agatino Santagati  2 anni 2 mesi venti giorni, Antonino Sangiorgi (consigliere provinciale) 10 anni, Antonino  Sorbera 8 anni, Alfio Stiro 8 anni.

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Assolto Cristaudo che annuncia: “Mi ricandido”
Raffica di condanne per i capimafia

Sabato 22 Settembre 2012 – 15:56 di 

L’ipotesi di concorso esterno con la mafia a carico dell’onorevole Giovanni Cristaudo non ha retto al vaglio del giudice di primo grado. E lui annuncia: “Mi candiderò alle regionali”. Per il resto, le ipotesi sostenute dalla procura sono state accolte con una vera e propria raffica di condanne: da Giovanni Barbagallo a Mariano Incarbone (nella foto il tribunale di Catania e Giovanni Cristaudo).

CATANIA – “Ho sempre avuto fiducia nella giustizia ma non posso negare che sono felice”. Il commento di Giovanni Cristaudo è arrivato pochi minuti dopo la sentenza che lo ha assolto, ai sensi del secondo comma dell’articolo 530 del codice penale, dall’accusa di concorso esterno all’associazione mafiosa: le prove del presunto sostegno alla mafia, raccolte dagli inquirenti, sarebbero “insufficienti e contraddittorie”.La configurabilità del sostegno a Cosa Nostra di Cristaudo non è stata intravista, dai giudici, nella legge regionale che ha consentito la realizzazione del centro commerciale Tenutella, “il più grande affare per la mafia – secondo le ipotesi dei pubblici ministeri- degli ultimi 20 anni a Catania”. Giovanni Cristaudo aveva presentato, da deputato regionale, come primo firmatario, un ordine del giorno e due disegni di legge. Tra queste iniziative legislative, il secondo disegno elaborato da Cristaudo è stato convertito in legge regionale il 30 ottobre del 2007, consentendo di superare la decadenza dei termini per la realizzazione del centro commerciale in odor di mafia. Un affare milionario frutto dell’impegno, secondo le ipotesi della magistratura, del boss Pippo Ercolano, recentemente deceduto, e del capo dell’area militare Santo La Causa, adesso divenuto collaboratore di giustizia.

Per Cristaudo è stata una vera e propria odissea durata due anni e adesso, mentre la Procura fa sapere che sta attendendo il deposito delle motivazioni per valutare cosa fare, il deputato regionale si appresta ad affrontare una nuova tornata elettorale con le carte pulite. “Due giudici -ha detto dopo l’assoluzione Cristaudo- hanno stabilito la mia estraneità alle accuse, prima il Gip Luigi Barone che ha respinto la richiesta del mio arresto e adesso il Gup Santino Mirabella che mi ha assolto. Spero che tutti i giornali diano la notizia con lo stesso spazio mediatico che ha avuto quella che annunciava l’indagine su di me”.

Già poche settimane addietro Cristaudo aveva assistito, in prima fila, al convegno catanese di Gianfranco Miccichè, e non è un caso se il deputato regionale fresco di assoluzione ha fatto sapere che è pronto a scendere in campo con Grande Sud “gettandomi tutto alle spalle”.

I CONDANNATI. Le ipotesi dell’accusa sostenuta dai pm Antonino Fanara, Agata Santonocito, Giuseppe Gennaro, Iole Boscarino e Carmelo Zuccaro sono state accolte con una vera e propria raffica di condanne. E non si tratta di ballerini di terza fila: la sentenza di oggi inchioda i vertici del Clan Santapaola a quasi un secolo di carcere. Ecco nel dettaglio le condanne: Alfio Aiello, capo di Cosa Nostra catanese, condannato a 12 anni e 4 mesi; Francesco Arcidiacono, detto “U salaru”, cassiere dei Santapaola, 18 anni e 9 mesi; Giuseppe Arena, 2 anni e 8 mesi; Giovanni Barbagallo, geologo del Mpa ritenuto elemento di collegamento con i fratelli Raffaele e Angelo Lombardo, 9 anni e 4 mesi; Antonino Bergamo, 9 anni e 4 mesi; Bernardo Cammarata, 12 anni; Rocco Caniglia, 13 anni e 4 mesi; il pentito Alfio Giuseppe Castro, 6 anni e 8 mesi; Franco Costanzo, 20 anni; Alfonso Fiammetta, 11 anni e 4 mesi; Francesco Ilardi, 8 anni; Mariano Incarbone, ingegnere finanziatore del Mpa, 8 anni; Graziano Massimiliano Lo Votrico, 8 anni; Francesco Marsiglione, 12 anni e 8 mesi; Girolamo Gabriele Marsiglione, 8 anni; Michele Riccardo Marsiglione, 8 anni e 8 mesi, Antonino Sorbera, 8 anni e 4 mesi; Alfio Stiro, referente del boss Salvatore Tuccio, presente al pranzo per festeggiare l’elezione di Angelo Lombardo, 8 anni e 8 mesi. Assolti Agatino Verdone e Maurizio Zuccaro mentre Giovanni Calcaterra è stato condannato a 8 mesi per turbativa d’asta. Seguono i condannati per concorso in associazione mafiosa: Rosario Ragusa, condannato a 8 anni e 4 mesi e l’ex consigliere della Provincia etnea Antonino Sangiorgi, condannato a 10 anni. Per intestazione fittizia di beni sono stati condannati l’avvocato Agatino Santagati (2 anni e 2mesi) e Felice Naselli (2 anni e 8 mesi).

Ultima modifica: 22 Settembre ore 20:44
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MAFIA

Processo Iblis: 24 condanne
Assolto deputato regionale

La sentenza del Gup su presunti rapporti
tra mafia, imprenditoria e amministratori

 

Tribunale di CataniaTribunale di Catania

CATANIA – Ventiquattro condanne e tre assoluzioni, compresa quella del deputato regionale Giovanni Cristaudo, ex Pdl poi passato a Grande sud, che era accusato di concorso esterno all’associazione mafiosa. Condannati invece gli ex consiglieri della Provincia di Catania, Antonino Sangiorgi (10 anni) e del Comune di Ramacca, Francesco Ilardi (8 anni). È la sentenza del processo Iblis, su presunti rapporti tra mafia, imprenditoria e amministratori, emessa dal Gup Santino Mirabella nel procedimento che si è celebrato col rito abbreviato. 

ACCOLTE RICHIESTE PM – Il giudice, sostanzialmente, ha accolto le richieste avanzate a conclusione della requisitoria dai pm Antonino Fanara e Agata Santonocito. Tra i condannati anche il geologo Giovanni Barbagallo (9 anni e 4 mesi) e l’imprenditore Mariano Incarbone (8 anni), ritenuti dall’accusa i collegamenti tra esponenti di Cosa nostra di Catania e il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, e suo fratello Angelo, deputato nazionale del Movimento per le autonomie. Assolti, invece il presunto boss Maurizio Zuccaro e un’altro imputato, Agatino Verdone.

CRISTAUDO ASSOLTO – «Ho sempre avuto fiducia nella giustizia, ma non posso negare che sono felice». Così Giovanni Cristaudo commenta la sua assoluzione decisa dal Gup Santino Mirabella a conclusione del processo Iblis. «Due giudici hanno stabilito la mia estraneità alle accuse – aggiunge il parlamentare -, prima il Gip Luigi Barone che ha respinto la richiesta del mio arresto e adesso il Gup Santino Mirabella che mi ha assolto. Spero che tutti i giornali diano la notizia con lo stesso spazio mediatico che ha avuto quella che annunciava l’indagine su di me». Il deputato dell’Ars spiega, comunque, di «volersi gettare tutto alle spalle» ed è pronto a tornare nell’agone politico elettorale: «mi candiderò alle Regionali», annuncia. Per Grande sud, il movimento fondato dall’ex sottosegretario Gianfranco Miccichè.

DEPUTATO REGIONALE – Giovanni Cristaudo, 68 anni, geometra, funzionario delle imposte dirette, è deputato regionale dal 2001, ricoprendo tre legislature. Fino al 2006 è stato segretario della commissione Statuto e riforme istituzionali. Eletto in Forza Italia è poi passato al Pdl. È successivamente confluito nel Pdl-Sicilia di Gianfranco Miccichè, e ha seguito il sottosegretario nel Partito del Sud, poi diventato Grande Sud. In passato Cristaudo è stato più volte assessore comunale a Catania. La sua prima esperienza risale al 1988. È stato per due volte al centro di inchieste della Procura etnea per presunte irregolarità amministrative ma è stato sempre prosciolto in sede di udienza preliminare.

SALVI – «Mi pare che sia una importante conferma del buon lavoro fatto dall’ufficio». Così il procuratore capo di Catania, Giovanni Salvi, commenta, nell’aula bunker di Bicocca, la sentenza del processo Iblis, emessa dal Gup Santino Mirabella. «È confermato tutto l’impianto accusatorio anche per le confische – ha aggiunto il magistrato – ma la cosa più importante è che ha retto in maniera totale il lavoro che i miei colleghi hanno fatto in passato e che oggi è venuto alla prima verifica pubblica». Sull’assoluzione del deputato regionale Giovanni Cristaudo, che era imputato per concorso esterno all’associazione mafiosa, il procuratore Salvi ha «preso atto». «Poi – ha sottolineano – leggeremo le motivazioni e la valuteremo, ma mi pare che non incida sulla bontà del lavoro fatto e anzi ne conferma la serietà del lavoro della Procura di Catania e anche il fatto che abbiamo avuto un giudice indipendente ha valutato con serenità».

Redazione online22 settembre 2012

 

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