Mattarella a Catania : lettera al Presidente della Repubblica

Al Presidente della Repubblica

S. E. per Sua conoscenza copia delle lettere spedite nei giorni scorsi ai politici e la risposta dell’Economista Marco Vitale in uno spirito di confronto di idee, ricchezza per un futuro migliore per noi e i nostri figli.

CORSI E RICORSI STORICI. I fasci siciliani dei lavoratori furono un movimento di massa di ispirazione liberatoria democratica, socialista, sviluppatesi in SICILIA dal 1891 e 1894 diffusosi fra il proletariato urbano, braccianti agricoli minatori e operai e fu disperso solo con un duro intervento militare durante il governo CRISPI . Essi protestavano sia contro la proprietà terriera Siciliana sia contro lo Stato che apertamente appoggiava la sola classe dei benestanti . Il movimento chiedeva apertamente riforme in campo fiscale e la revisione delle “ Gabelle “ e la redistribuzione delle terre .

· Nel 1893 quando il popolo siciliano si ribellò alla pressione fiscale ingiustificata del potere centrale, il regno inviò l’esercito al comando del Generale Mocenni che fece strage del poveracci!!! –

Questo era il clima!

Oggi assistiamo ad uno strano fenomeno di distribuzione della ricchezza , su circa sessanta milioni di italiani, circa cinquecentomila italiani ( politici , manager e affini ) a vario titolo guadagnano per lavori improduttivi da 300.000,00 a 500.000,00 euro, ( attaccati alle poltrone e arroccati e nascosti nelle segrete stanze del potere , lontani dai bisogni reali degli italiani, nell’indifferenza generale ) mentre tutti gli altri a vario titolo ogni giorno si devono scommettere per portare a casa un pezzo di pane e ogni giorno nella indifferenza generale aumentano a dismisura i poveri , i diseredati e gli ultimi .Inoltre in Sicilia i servizi e le strutture pubbliche sono al limite di ogni ragionevolezza . Pressioni fiscali nazionali e locali al limite di ogni umana sopportazione ed ogni anno con la Legge di Stabilità assistiamo indifesi all’aumento generalizzato delle tasse e dei balzelli. Per concludere un paese civile e democratico ragionante dovrebbe avere una diversa pressione fiscale con il semplice rapporto di un solo terzo per le tasse. Solo cosi si può liberare l’economia e si possono creare nuovi posti di lavoro e avere un maggiore benessere. Nell’approssimarsi della data fatidica del 22.12 mi sovviene un ricordo del mio compianto cognato Prof. Salvatore Sacco ( ex segretario provinciale Cisl scuola di Catania ) risalente a ben 15 anni fà “ gli immobiliaristi , i politici , i banchieri vivono nell’indifferenza generale e nessuno di loro si indigna di fronte al nuovo emergere del degrado sociale “ . Carlo Cittadino P. S. Ho un sogno nel cassetto “ una nuova classe dirigente e politica composta da giovani e scelta con solo sistemi meritocratici “

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