Un sistema complesso e ben articolato di giocatori “comprati” e risultati truccati. Un business studiato nel dettaglio, che vede al suo vertice il presidente del Calcio Catania Pulvirenti, oggi destinatario di misure cautelari insieme alla dirigenza del Club. ECCO I NOMI degli arrestati e le accuse della Procura
Una nuova “bomba” viene sganciata questa mattina sul mondo del calcio italiano dagli uomini della Procura della Repubblica di Catania, coordinati dal Procuratore Capo Giovanni Salvi. Una serie di arresti che mettono in ginocchio i vertici del Calcio Catania, uniti in un sodalizio con giocatori e dirigenti di altre squadre per “comprare le partite” e lucrare in modo criminale sulle ingenti scommesse che vi ruotano intorno.
Gli arresti di questa mattina sono il frutto, come riferisce alla stampa il Questore di Catania Marcello Cardona di una” indagine estremamente complessa”, eseguita secondo le classiche modalità previste dalla legge con utilizzo combinato di intercettazioni telefoniche, ambientali e diversi pedinamenti che hanno impegnato per tre mesi gli uomini della Polizia di Stato. Un “gioiello” investigativo che parte da una denuncia dello stesso presidente Pulvirenti, preoccupato per la propria incolumità per alcuni comportamenti della tifoseria.
La nascita dell’indagine e la denuncia di Pulvirenti – ” L’indagine è nata da denuncia del presidente del Catania – afferma il Questore Cardona – per motivi di preoccupazione riguardo la tifoseria e motivi di preoccupazione fisica e da questa indagine se ne è passata ad un’altra che ha portato agli arresti di oggi”. L’origine delle indagine, nata dall’apparire di elementi di sospetto da parte degli inquirenti durante la prima, fotografa bene la sicurezza del Presidente Pulvirenti che, noncurante del fatto di essere chiaramente sotto controllo per motivi di sicurezza, continua a svolgere i suoi “affari” senza alcun tipo di problema.
La dott.ssa Paglialunga della DIGOS di Catania parla di un evidente “vincolo associativo stabile” volto alla “combina” dei risultati delle partite. “Questa misura fa sprofondare il Calcio Catania in coda alla classifica, tradendo le iniziali aspettative di una promozione in serie A. L’attività di indagine ha subito evidenziato l’esistenza di un vincolo associativo stabile tra i soggetti oggi destinatari dei provvedimenti cautelari personali.Inizialmente si è immediatamente evidenziato un sospetto di combina – afferma Paglialunga- ma abbiamo poi affrontato e approfondito l’indagine ed effettivamente dai colloqui intercorsi tra gli intercettati è emerso l’esistenza della combina.”
La dott.ssa Paglialunga fornisce poi una dettagliata descrizione del “modus operandi” che vedeva coinvolti gli arrestati ed altri soggetti, per un totale di 19 persone interessate. “Vorrei sottolineare che il nome dell’operazione “i treni del gol” – continua la dottoressa Paglialunga – trae spunto da quelli che è il linguaggio convenzionale usato dagli interlocutori nelle intercettazioni, i treni in arrivo erano i giocatori da avvicinare e gli orari di arrivo le maglie.”
Dalle indagini emerge dunque quello che era il modus operandi degli associati, un fitto gioco di relazioni che si articolava principalmente in due fasi: la prima, ideativa, che vedeva al suo vertice il presidente Pulvirenti, il quale dava l’avvio al sodalizio al tentativo di combina; ed una seconda fase finale, esecutiva, che prevedeva la consegna del denaro che serviva al pagamento dei calciatori. Calciatori “comprati” per un cache fisso di 10 mila euro a partita. “Tengo a precisare – afferma Pagliarucache l’attività di intercettazione è stata supportata da servizi di osservazione diretta, in particolare mi riferisco alle fasi in cui più volte uno degli associati giungeva alla destinazione finale.”
I dettagli del “modus operandi” – Secondo lo schema, il presidente Antonino Pulvirenti una volta ottenuto l’ok di Giovanni Impellizzeri, soggetto che finanziava il gruppo, immediatamente contattava Delli Carri, il quale a sua volta entrava in contatto con Pietro Di Luzio, da lungo tempo conosciuto dal Delli Carri. Come afferma la dott.ssa Paglialunga : “si tratta di amici e quindi di soggetti che hanno un rapporto datato sin dal 2010. Una volta che Delli Carri contattava Di Luzio, egli a sua volta contattava Fernando Arbotti che era colui che effettivamente poteva vantare i rapporti per avvicinare i calciatori sensibili alle offerte di Pulvirenti”.
Le fasi finali del sistema – Da questo punto di vista, una volta attivato ed individuati i calciatori da segnalare, Arbotti si interfacciava nuovamente con il Delli Carri per dare definitiva notizia sui calciatori avvicinati. Una volta acquisita tale notizia, Pulvirenti ne dava comunicazione a Impellizzeri per attivare la rete di fiduciari per le scommesse, le puntate in tutto il territorio nazionale. Questo schema si ripete per almeno 5 partite e forse una sesta che è sotto indagine.
L’origine dell’associazione a delinquere – Come affermano gli inquirenti “ L’origine dell’associazione per delinquere può verosimilmente farsi risalire al mese di marzo 2015 allorquando, in considerazione della difficile situazione in classifica del campionato di ‘Serie B’ a seguito della sconfitta esterna con la ‘Virtus Entella’ del 21.03.2015, in piena zona retrocessione, i vertici della società rappresentati dal Presidente Antonino Pulvirenti, dal direttore sportivo Daniele Delli Carri e dall’amministratore delegato Pablo Gustavo Cosentino, decidevano di attivarsi e prendere contatto con gli altri indagati per realizzare una serie indeterminata di delitti di frode sportiva favorendo le vittorie della squadra etnea negli incontri di calcio che si sarebbero disputati da quel momento in poi”.
Il linguaggio “anti-intercettazioni” degli arrestati – Nel corso delle conversazioni, gli indagati, al fine di celare il contenuto del programma delinquenziale, hanno adoperato un linguaggio ritenuto volutamente criptico ed allusivo, svelato dagli investigatori di Polizia Giudiziaria, utilizzando un codice linguistico cifrato che sarebbe corrispondente allo schema seguente:
- “il magistrato” = il presidente PULVIRENTI;
- “l’udienza o la causa” = l’incontro di calcio;
- “tariffa o parcella dell’avvocato” = prezzo per la corruzione del calciatore;
- “il treno” = il calciatore;
- “l’orario del treno o il binario” = il numero di maglia del calciatore.
Un sistema vorace – Il dottor Alessandro Sorrentino, cotitolare dell’indagine con la dott.ssa Alessia Natale, ha specificato che “in almeno tre occasioni è stata accertata e filmata la consegna di denaro che partiva dal Catania fino ad arrivare ad Ambrotti. Il “costo” dei singoli calciatori era 10.000 euro. Il programma criminoso all’inizio ha dimostrato una determinata eterogeneità, seppure era nato per “salvare” il catania calcio dalla retrocessione, successivamente è mutato sull’onda delle vittorie cercando la classificazione ai play off (poi sfumata), poi si è deciso di combinare alcuni risultati di alcune partite per ottenere puntate sicure. Azione molto veloce, 3 mesi di indagini che hanno portato agli arresti”.
Le partite interessate:
Allo stato le partite di ‘Serie B’ di cui si ritiene accertata la combine sono 5:
– Varese-Catania disputatasi in data 2.4.2015 e terminata con il risultato di 0-3;
– Catania–Trapani disputatasi in data 11.4.2015 e terminata con il risultato di 4-1;
– Latina-Catania disputatasi in data 19.4.2015 e terminata con il risultato di 1-2;
– Catania–Ternana disputatasi in data 24.4.2015 e terminata con il risultato di 2-0;
– Catania–Livorno disputatasi in data 2.5.2015 e terminata con il risultato di 1-1.
Sotto indagine è anche la partita Catania–Avellino disputatasi in data 29.3.2015 e terminata con il risultato di 1-0.
I nomi degli arrestati :
1) PULVIRENTI Antonino detto Nino, nato a Catania il 24.02.1962, Presidente del ‘Calcio Catania’;
2) COSENTINO Pablo Gustavo, nato a Buenos Aires (Argentina) il 06.06.1968, Amministratore Delegato del ‘Calcio Catania’;
3) DELLI CARRI Daniele, nato a Foggia il 18.09.1971, ex Direttore Sportivo del ‘Calcio Catania’;
4) IMPELLIZZERI Giovanni Luca, nato a Catania il 14.11.1971, Agente di scommesse sportive on-line;
5) DI LUZIO Piero, nato a Roma il 31.01.1964, tesserato del ‘Genoa Cricket and Football Club’;
6) MILOZZI Fabrizio, nato a Roma il 28.07.1969, pregiudicato;
7) ARBOTTI Fernando Antonio alias Michele, nato a Montecilfone (CB) il 12.06.1960, Procuratore Sportivo e Agente F.I.F.A.