“Si ti scoprunu iettali tutti a mari”!

LA MAFIA CATANESE E GLI SBARCHI DEI MIGRANTI

INVIATO DA WEBMIN IL GIO, 24/10/2013 – 18:07
di giorgio cavaliere

 

A pronunciare la frase agghiacciante è Giuseppe Greco mentre dall’altra parte al cellulare c’è il figlio, Massimo Greco, affiliato alla cosca Brunetto di Fiumefreddo, storico alleato della Famiglia Santapaola di Cosa Nostra.

Da gettare in mare non sono sigarette di contrabbando o pesca di frodo, ma UOMINI.

Uomini e donne imbarcatisi in Africa per scappare dalla fame e dalla guerra.

La telefonata è stata registrata la notte tra il 19 e 20 marzo 2011, proprio mentre una motovedetta della Guardia di Finanza intercettava a largo della costa di Fondachello un barcone con a bordo 132 egiziani, stipati l’uno contro l’altro.

Proprio in quegli istanti i poveri immigrati venivano trasbordati dalla barca madre ad un’imbarcazione italiana, della flotta peschereccia di Riposto, di nome “Fenice” con a bordo appunto Massimo Greco.

Gli investigatori hanno quindi accertato che la tratta di uomini donne e bambini è stata organizzata dal potente clan egiziano Amro, con tale Arafa della famiglia criminale a fare da intermediario ed appunto in contatto, per il tramite del Greco, con Cosa Nostra siciliana.

E’ stato scoperto anche un sistema sofisticato di pagamento sul territorio italiano.

E si, perché non tutti i migranti riescono a saldare il salatissimo conto in Africa cosicché quanti non possono, si impegnano a saldare il “biglietto” in Italia e se non lo fanno vengono sottoposti a schiavitù fino a tanto che qualcuno non provvederà a riscattarli.

 

Proprio il 16 febbraio di quest’anno, la Polizia ha liberato 23 immigrati rinchiusi in condizioni disumane – sporchi e malnutriti – in un garage, tra i carcerieri tali Pietro Paradiso e Raffaella Lampo, siracusani vicini ai clan di Cassibile e di Avola.

 

Così come è accaduto che sempre la Polizia intercettasse sulla Catania-Messina un Tir con a bordo 83 migranti tra cui una quindicina di minorenni. Anche in questo caso è stato arerstato l’autista, italiano.

 

Ed ancora, nel settembre del 2011 dopo un viaggio durato 8 giorni in 80 migranti finiscono nella Tonnara di Santa Panagia, a Siracusa, perché non hanno finito di pagare il viaggio e vi sarebbero rimasti fino al riscatto se il carceriere non si fosse allontanato per commettere una rapina. Interveniva la Polizia che trovava i poveretti in condizioni igieniche indescrivibili.

 

Gli italiani, quindi, sono pienamente coinvolti nel redditizio traffico di essere umani ed operano sia come scafisti, che come carcerieri che come esattori.

Cosa Nostra è organicamente coinvolta nel traffico immorale  con i propri clan ed i suoi uomini.

Una realtà terribile che forse avremmo dovuto comprendere sin da subito viato che difficilmente la Mafia si fa sfuggire alcun business, e qui si tratta di milioni e milioni di euro oltre che di relazioni con i clan dell’altra sponda del Mediterraneo, poi reimpiegati anche per gli altri traffici illeciti di Cosa Nostra.

Se da un lato, dunque, l’Agenzia europea Frontex non riesce ad essere efficace, dall’altra la Mafia è arrivata prima, mettendo in essere un apparato logistico militare che le consente il controllo delle coste interessate, cosicché gli approdi di questi mesi non sono stati affatto casuali, come si pensava, bensì studiati e  progettati dai criminali.

Siamo certi che la Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, guidata dal Procuratore Salvi, si stia organizzando in tal senso per individuare e reprimere la Rete illecita.

Pensiamo che questi signori debbano rispondere oltre che di Traffico di essere umani anche di associazione mafiosa e che sia il caso che la Corte Penale Internazionale chieda anche per questi delinquenti l’incriminazione per genocidio o comunque per crimini contro l’Umanità.

Categorie: Uncategorized | Lascia un commento

Navigazione articolo

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Powered by WordPress.com. di Contexture International.

Scopri di più da Nunzio Spanò da Bronte

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continue reading