Dedicato al senatore Firrarello

Catania, concorso comunale per istruttore tecnico “truccato”: tre condanne

di marco.benanti

21 novembre 2012

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Assolti, invece, Carmelo Reale, ex direttore del personale e Salvatore Nicosia, fra i vincitori del concorso.

di iena giudiziaria

Tre condanne e due assoluzioni al processo per la vicenda di un presunto concorso (per istruttore tecnico) truccato al comune di Catania. Il giudice monocratico della prima sezione penale del Tribunale di Catania Alfredo Cavallaro ha condannato gli imputati Salvatore Troia (componente della commissione esaminatrice), Sebastiano Cavallaro (membro della commissione esaminatrice), Francesco Gubernale (membro della commissione esaminatrice), a due anni di reclusione, con pena sospesa. Assolti, invece, Carmelo Reale, ex direttore del personale al Comune di Catania e Salvatore Nicosia, dipendente del comune di Catania fra i vincitori del concorso. A sostenere l’accusa è stato il Pubblico Ministero Marisa Scavo.

A marzo scorso, il Gup di Catania Maria Paola Cosentino aveva rinviato a giudizio cinque persone, fra dirigenti comunali, componenti di commissione esaminatrice e candidati, accusati -a vario titolo- di falso in un’inchiesta condotta dalla dott.ssa Marisa Scavo della Procura della Repubblica di Catania su un concorso per istruttore tecnico al comune di Catania bandito a pochi giorni dalle amministrative del 2005.

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A SENTENZA

Concorsi truccati al Comune
Condannati i componenti delle commissioni

Mercoledì 21 Novembre 2012 – 20:03 di 

Voti alterati durante la fase di aggiudicazione, criteri di valutazione stabiliti dopo l’apertura delle buste e una matrice, rinvenuta tra la documentazione, dalla quale pochi fortunati hanno potuto copiare. In questo modo sono stati selezionati gli Istruttori del Comune di Catania. Il Tribunale ha condannato Salvatore Troia, Antonino Cavallaro e Francesco Gubernale. TUTTI I PARTICOLARI

CATANIA – Due anni di reclusione, pena sospesa, per Salvatore Troia, Antonino Cavallaro e Francesco Gubernale: rispettivamente presidente e componenti della commissione giudicatrice del concorso interno al Comune di Catania per 89 posti di “istruttore direttivo”.Condanne sentenziate nella giornata di oggi dal giudice monocratico del tribunale di Catania.

Il quadro disegnato dai magistrati, svelato con una videoinchiesta di Antonio Condorelli per Sudpress nel 2010 è impietoso: quel concorso indetto nel 2004 era stato truccato. Un’accusa pesantissima. Moralmente devastante anche per l’immagine stessa di Palazzo degli Elefanti.

I dipendenti avevano presentato ricorso al Tar: numerosi, in seguito ai raggiri, erano stati esclusi dagli esami orali dopo gli scritti.

Dal sequestro delle prove scritte sono emerse le gravissime incongruenze e falsificazioni che hanno portato alla sentenza di oggi: tra le carte gli inquirenti scoprirono correzioni raffazzonate con voti che passavano d’improvviso da 7 a 10 oppure da 5 a 8. Sfacciato anche il modo col quale un candidato venne ammesso alla prova orale: aveva ottenuto 24 punti quando il minimo richiesto era di 28. Da questa storiaccia escono assolti l’allora direttore del personale Carmelo Reale, poiché non faceva parte della commissione giudicante; assolto anche uno dei vincitori del concorso, Salvatore Nicosia. Per gli imputati il Procuratore aggiunto, Marisa Scavo aveva chiesto condanne comprese tra un anno e 8 mesi e un anno e 10 mesi di reclusione.

“CONCORSI TRUCCATI”:
CONDANNA A DUE ANNI

21/11/2012 –

ORE: 17:00 – Il Tribunale ha condannato alla pena di anni due (la Pubblica Accusa aveva chiesto 1 anno e mezzo) l’ing. Troia ed i componenti della Commissione di concorso Cavallaro e Gubernale. Assolto Reale che al tempo era dirigente dell’area del personale. Riconosciuto il risarcimento per le parti civili costituite.

DISPOSITIVO DELLA SENTENZA

Giunge al suo epilogo la vicenda dei presunti concorsi truccati al Comune di Catania. Il giudice monocratico, Giuseppe Cavallaro, ha sciolto ogni riserva condannando tutti gli imputati – Salvatore Troia ( Presidente della commissione esaminatrice), Antonio Cavallaro (membro della commissione esaminatrice),Francesco Gubernale (membro della commissione esaminatrice). Assolto, invece,Carmelo Reale, ex direttore del personale al Comune di Catania, in quanto non componente della commissione del concorso. Assolto Salvatore Nicosia che per errore materiale era stato detto essere condannato.

Accettate, inoltre, le richieste di risarcimento per i quattro dipendenti del Comune di Catania e partecipanti al concorso (Di Mauro, Catania, Portale e Pagano), che si erano costituiti parti civili.

A sostenere l’accusa il Pubblico Ministero Marisa Scavo, che durante la sua requisitoria ha usato parole durissime sia nei confronti dell’Ingegniere Troia “E’ stato il deus ex machina” che della vicenda in generale “Si è agito nell’arbitrio più assoluto, con correzioni fatte in maniera vergognosa, potremmo definirlo un concorso scolastico dove si apprende come commettere un reato”.

La storia del concorso: Era il dicembre del 2004 quando al Comune di Catania iniziava il concorso interno per 89 posti di istruttore direttivo cat. D1.
Selezione questa che ebbe poca fortuna. SUD mostrò in anteprima (v.link del novembre 2010) le presunte irregolarità del concorso stesso: voti modificati in un secondo momento, alterazioni nei compiti, giudizi affiancati da diciture di dubbia natura ( 9 e zitto).

Poco dopo si ebbe l’iniziale approdo nelle aule giudiziarie del Tribunale Amministrativo Regionale, era il 2005 quando diversi dipendenti dell’amministrazione Comunale chiedevano la sospensione dell’efficacia degli esiti del concorso, poiché ritenevano evidenti le troppe incongruenze.
Nonostante il Tribunale Amministrativo Regionale abbia però rigettato il ricorso, la presa visione di quei documenti, portò il presidente/relatore della 4^ sezione Biagio Campanella (la prima che visionò la documentazione, poichè i la sentenza venne rigettata in realtà dalla 2^ sezione) a trasmettere gli atti, presumendo quindi dei possibili illeciti penali, alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Catania. Da qui l’avvio delle indagini e il successivo procedimento penale.

Le condanne richieste: Per gli imputati l’ipotesi di reato contestata è quella di falso ideologico e falso materiale (476 c.p.) Salvatore Troia ( 1 anno e 10 mesi), Francesco Gubernale (1 anno e 8 mesi), Carmelo Reale (1 anno e 6 mesi) e Salvatore Nicosia (1 anno e 6 mesi), Antonio Cavallaro (1 anno e 8 mesi).

Gli avvocati difensori hanno richiesto in toto l’assoluzione dei rispettivi imputati “poichè il fatto non sussiste ovvero non costituisce reato”. Sulla richiesta di risarcimento danni avanzata dalle parti civili si è espresso in maniera chiara l’avvocato difensore dell’ingegniere Troia “Qualora il falso esista, le parti civili procendo a scalare la graduatoria non sarebbero comunque rientrati pertanto le richieste vanno rigettate”.

Dario De Luca

 

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