Alfano cambia fornitore

IL FUTURO DEL CAVALIERE

Alfano: «Berlusconi pronto a non candidarsi
È un gesto per unire il centrodestra»

Messaggi a Casini: «Dagli altri serve generosità». Ma il leader Udc: «Siamo abituati a queste giravolte»

 

Alfano e Berlusconi (Ansa/Schiavella)Alfano e Berlusconi (Ansa/Schiavella)

«Per unire il centrodestra Silvio Berlusconi è pronto a non ricandidarsi. Per non consegnare l’Italia alla sinistra occorre un gesto di visione e generosità degli altri protagonisti del centrodestra». Lo ha annunciato lunedì sera Angelino Alfano, segretario del Pdl, raggiungendo il Tempio di Adriano insieme a Pierferdinando Casini edEnrico Letta

SFIDA A CASINI– «Abbiamo il compito di ricostruire il centrodestra italiano», ha aggiunto Alfano rivolgendo un chiaro messaggio al leader dell’Udc: «Se, come è nelle cose, Berlusconi non candiderà se stesso, allora caro Pier tu hai il diritto e il dovere di impegnarti per ricomporre l’area moderata. Questa è la sfida». Infatti il Pdl è «disponibile allo sforzo più generoso e importante, chiediamo agli altri di fare lo stesso. Spero caro Ferdinando che le nostre strade possano tornare a incrociarsi».

LE REAZIONI NEL PDL – Poco dopo sulla stessa lunghezza d’onda si è allineato anche il deputato Pdl Franco Frattini: «Questo è il primo mattone della costruzione della casa dei moderati. Adesso serve un impegno politico e morale di Pier Ferdinando Casini». Sul fronte opposto un’altra esponente del partito, Daniela Santanchè: «Non mi risulta che Alfano possa decidere se il presidente Berlusconi si candiderà o no. Lui farà quello che servirà per non consegnare il Paese a Vendola e Bersani». Per il sindaco di Roma Gianni Alemanno «è una buona notizia che non si ricandidi, fa chiarezza. Da uomo solo al comando ora lascia lo scettro e si apre il grande gioco nel centro destra. Dobbiamo trovare anche noi finalmente un Renzi del centrodestra, magari con un pò più di contenuti». «Invidio molto – ha aggiunto l’esponente del Pdl – le primarie del centro sinistra. Se le menano e se le suonano ma poi un nome esce e il centrosinistra si rafforza».

«IL MONTI-BIS? SOLO SE SI CANDIDA» – Intanto, al convegno Alfano ha spiegato: «Se ne avremo le forze, la sinistra non andrà al governo e avremo uno Stato più leggero e con meno tasse. Con la sinistra al governo avremo uno Stato più pesante e più tasse». E riguardo a un eventuale secondo mandato per Mario Monti, ha aggiunto: «Prima di tutto si deve candidare, e poi si vede. Imporre di nuovo il governo Monti senza passare per le elezioni non è certo un fulgido esempio di democrazia».

CASINI: «ABITUATI ALLE GIRAVOLTE» – «Mi auguro che i fatti dimostrino che quel che ha detto Alfano sia vero», ha immediatamente replicato Casini. «Gli italiani sono abituati alle giravolte di Berlusconi, per questo servono cautela e parsimonia nel giudizio. Accettare le sfide è doveroso, non mi sono mai sottratto, ma non cedere agli inganni lo è altrettanto», ha aggiunto.

 

Pierferdinando Casini (Ansa/Brambatti)Pierferdinando Casini (Ansa/Brambatti)

«VEDIAMO DOVE SI ARRESTA LA PALLA» – Ricordando i continui cambi di posizione del centrodestra riguardo alla prossima tornata elettorale, Casini ha sottolineato: «Poiché nel Pdl si è passati da Alfano alle primarie, e poi a Berlusconi, a Berlusconi che si ritira rispondo: vediamo dove si arresta la palla. Io penso che in politica i problemi dei nomi siano secondi rispetto ai contenuti. Qui c’è un problema di sostanza non di persone». L’invito al Pdl, quindi, è quello di avviare «un processo di autocritica degli ultimi 20 anni. Serve una riflessione autocritica sul perchè una esperienza politica è finita e centro parlamentari della maggioranza sono andati via». 

L’UDC E IL GOVERNO MONTI – Casini richiama, poi, Alfano all’attualità e al governo tecnico che sta reggendo il Paese: «Angelino tu ti sei dimenticato di Monti. Non è un espediente né un incidente di percorso. Non appartiene a nessuno eppure c’è, e c’è per volontà di tutti noi. È un’anomalia da risolvere o una cosa da affrontare partendo dai contenuti?».

ATTRITI – A inizio mese, quando Nichi Vendola aveva annunciato la sua candidatura alle primarie del centrosinistra, Casini era inorridito. Lunedì è tornato su quella frase e si è rivolto alla sinistra: «Non è convincente che sulla base di un’avversione a Renzi si metta insieme chi ha voluto Monti, come Bersani, con chi crede che affami i lavoratori, come Vendola».

LETTA: «NON S’HA DA FARE» – Il vicesegretario del Pd Enrico Letta commenta la possibilità di un apparentamento Udc-Pdl con una citazione da «bravo» manzoniano: «Spero che non abbia da farsi questo matrimonio che Alfano ha proposto e Casini ha rifiutato». Riguardo alle parole del segretario del Pdl sul centrosinistra, ha poi aggiunto: «Non ci sono i cosacchi alle porte, il suo appello non ha alcun senso. In Italia c’è il governo Monti, sostenuto anche dal Pd, un governo che in 9 mesi ha fatto le riforme più incisive mai varate».

Redazione Online

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