Firrarello costretto a trovare l’accordo con Lombardo?

IL PD BRACCATO DA ORLANDO, PRIMARIE-FANTASMA

L’AMMUINA DELLA SFIDUCIA. PATTO
LEONTINI-MICCICHÈ-LOMBARDO?

12 giugno 2012 – 21:37 – Politica
miccichè lombardo

A Roma il Pd ha manifestato l’intenzione di celebrare le primarie. Pierluigi Bersani si è messo in gioco ed ha messo in gioco il partito. Saranno primarie aperte, a patto che si sia d’accordo su ciò che si va a fare se si vincono le elezioni e che la coalizione decide con gli strumenti che la democrazia regala: programmi e regole condivise. Il parterre democratico è già stato anticipato dalle cronache: Renzi, Serracchiani, Civati. Ma dentro c’è posto per vendola e il candidato Idv, se ci sarà. Le primarie “convivono” con il progetto “centrosinistra-Udc” senza traumi, almeno finora.


In Sicilia sulle primarie è calato il silenzio. Non le evoca nessuno nemmeno per scherzo, quasi che si avesse paura di pronunciarne il nome. Il ricordo delle “primarie inquinate”, dell colpo di coda di Orlando non è stato rimosso. Il passato, ancora sanguina. Ma non è solo questo.

Il fatto è che le politiche distano otto-nove mesi, mentre le regionali sono dietro l’angolo. Sulla tabella di marcia i partiti sono molto indietro, non solo il centrosinistra, ed è qui – sul terreno dei probabili vincenti – che le difficoltà sono diventate un cul de sac. Giusto com’era capitato alla vigilia delle amministrative con quel che è poi accaduto.

L’Idv di Orlando per ora tace, ma non significa che acconsente. L’autocandidatura di Giuseppe Fava potrebbe essere un buon aggancio, ma nulla di più. Orlando vuole dare le carte, mettendo all’incasso, da subito, il successo di Palermo. La strategia è quella di sempre: marcare stretto il Pd, al quale può togliere consensi e fiducia.

Sel, messo al centro da Fava, deve trottare: nessun margine, o sta con Fava o non ha alcun ruolo. L’ipotesi di una intesa fra i partiti di sinistra – sel e Fds – con verdi e l’Idv di Orlando è assai probabile.

Dall’altra parte della barricata prende corpo la lista civica di Leontini che comincia a raccogliere consensi, dal Grande Sud di Miccichè, all’aria ex An di Nania e Stancanelli. L’irritazione di Alfano-Cascio è destinata a fare da contraltare al pianista ragusano, Leontini. Anche Castiglione e Firrarello, più vicini ad Alfano e Cascio, (nonostante le recenti polimiche) potrebbero rifugiarsi nel vecchio nucleo fondante del Pdl, rappresentato dal segretario. Due coalizioni, entrambi di centrodestra? La prima, promossa da Leontini, potrebbe trovare di grande interesse un patto di ferro con il Nuovo Polo, forte del 20 per cento, o qualcosa di simile.

In questo contesto le chance di un Pd-Udc sono risicate. Sia i consensi democratici quanto quelli degli eredi della Dc subirebbero fatalmente un’erosione da sinistra e dal centro.

L’idea originaria di un ressamblemant post-democristiano con la diaspora recuperata al progetto di governo è appesa ad un filo.

Tutto in alto mare dunque. Eppure continua l’ammuina della mozione di sfiducia. La spinta propulsiava si è fermata. Lupo pare appagato dalla decisione che taglia la strada al Nuovo Polo. E gli altri si muovono senza compiere un passo, né in avanti né indietro. Ammuina, nient’altro che ammuina.

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