Il Senatore verra’ arrestato

VICENDA LAVITOLA

Ordine di arresto per il senatore Pdl De Gregorio
«Mi difenderò con unghie e denti»

Associazione per delinquere per fondi all’editoria. «Non mi sento un perseguitato, ma qualche dubbio ce l’ho»

 

Sergio De GregorioSergio De Gregorio

MILANO – Nella vicenda all’interno della quale sono scattate nuove accuse per Valter Lavitola è stato emesso anche un ordine di custodia cautelare domiciliare nei confronti del senatore del Pdl Sergio De Gregorio. Il provvedimento è stato trasmesso al Senato per l’autorizzazione all’esecuzione. De Gregorio, che risulta indagato nella vicenda dallo scorso febbraio, è accusato di truffa e false fatturazioni in concorso con Lavitola. Nella nuova ordinanza di custodia cautelare emessa a carico di Valter Lavitola, del sen. Sergio De Gregorio e di altre persone, si contesta ai due e ad altre quattro indagati – Antonio Bifano, Vincenzo Ghionni, Roberto Cristiano e Patrizia Gazzulli – il reato di associazione per delinquere legata ai fondi per l’editoria. 

LA REPLICA – «Mi difenderò con le unghie e con i denti» ha detto il senatore Sergio De Gregorio destinatario di un ordine di custodia cautelare in carcere. «Non essendomi mai sottratto all’autorità giudiziaria non capisco quale necessità ci sia di questa misura cautelare. Sono a disposizione dei giudici. Mi difenderò anche davanti alla Giunta per le immunità del Senato e se ho sbagliato pagherò. Ma voglio pagare per quello che ho fatto, non per il circo mediatico di questi tempi, ammesso che avessi commesso qualche reato». «Non mi sento un perseguitato ma qualche dubbio comincio ad averlo. Anche per questo nei giorni scorsi ho inviato ai colleghi parlamentari un memoriale nel quale ripercorro le mie vicende processuali dalle quali sono sempre uscito prosciolto» ha spiegato il senatore Sergio De Gregorio. E commenta l’ordinanza: «Non mi sembra proprio che ci sia il pericolo di fuga nè la reiterazione del reato: i fatti sono cristallizzati al 2006, non c’è nulla che mi colleghi all»Avantì dopo quella data». De Gregorio fa sapere che «recentemente il ministro della Giustizia ha aperto un procedimento sulla mia richiesta di approfondimento relativa al sospetto che il mio telefono sia stato ascoltato, cosa che per un parlamentare è gravissima». «Devo manifestare qualche inquietudine – aggiunge De Gregorio – rispetto al fatto che dal 2006 ad oggi, cioè da quando sono diventato senatore, non mi è stato risparmiato nulla». E racconta: «Un giudice mi indagò per concorso in associazione mafiosa e riciclaggio su accuse totalmente false». E ancora: «Un altro magistrato chiese la custodia cautelare per il sottoscritto ma sia il gip che il Riesame che la Cassazione respinsero le accuse al mittente».

Redazione Online16 aprile 2012 | 11:52

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