Tanto tuono’ finche’ piovve. Approvato dalla giunta regionale il disegno di legge per eliminare le province in Sicilia

La giunta siciliana approva l’eliminazione delle province

17 ottobre 2011 – La Regione segna la strada a un ulteriore passo verso l’obiettivo dello snellimento dell’apparato burocratico-amministrativo siciliano. Oggi la giunta guidata da Raffaele Lombardo ha approvato il ddl che sopprime le province dell’isola. Lo ha annunciato il governatore, Raffaele Lombardo, questo pomeriggio a Palazzo d’Orleans, nel corso di una conferenza stampa cui hanno preso parte anche gli assessori regionali alle Autonomie locali Caterina Chinnici e all’Istruzione Mario Centorrino.

La proposta di legge prevede il passaggio dagli attuali enti territoriali a un sistema di liberi consorzi composti dai comuni, in linea con quanto previsto dall’articolo 15 dello Statuto regionale.
Secondo l’ipotesi di legge, i nuovi raggruppamenti amministrativi dovranno essere caratterizzati dalla continuità territoriale degli stessi comuni, il cui numero non deve essere inferiore a 10 e il cui ambito territoriale deve avere una popolazione non inferiore a 250 mila abitanti. Ai consorzi comunali andranno le competenze su ambiti che non richiedono un esercizio unitario a livello regionale, ma che rientrano comunque in un ambito sovracomunale: dai trasporti al turismo, dalla famiglia allo sport; ma, soprattutto, la gestione dei servizi idrici e dei rifiuti.

Organi direttivi dei liberi consorzi saranno un’ assemblea composta dai sindaci, un presidente eletto tra i componenti dell’assemblea dai consiglieri dei Comuni consorziati (previsto anche il voto telematico)e una giunta. Funzioni che saranno svolte senza indennità extra.

Non si sa ancora quali saranno le economie di spesa che dovrebbero seguire a questa riforma sul decentramento, ma secondo l’assessore Chinnici, si tratterà di “risparmi notevoli”. Il ddl dovrà passare da Sala d’Ercole ed è difficile prevedere cosa sucederà in Aula e i tempi necessari.

Il governatore ha poi fato il punto sulla situazione politica regionale. Soprattutto sulla richiesta del Terzo polo di un governo politico: “Per governare ci vuole una maggioranza, nulla in contrario ad un governo politico ma ci si deve sedere attorno a un tavolo e se ci convince l’ipotesi potremmo anche pensare ad un governo politico. Ma se mancano i presupposti non si potra’ fare”.

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